Il mese di settembre è stato caratterizzato da una situazione di relativa normalità, prima della tempesta provocata dalla seconda ondata del virus che sta in questi giorni imperversando l’Italia e l’Europa intera. La normalità ha coinciso con andamenti sulle vendite assolutamente in linea con quelli che hanno preceduto l’emergenza sanitaria, ovvero con alti e bassi minimi, non influenzati dai sentimenti e dalle preoccupazioni dei consumatori. Le vendite sono cresciute rispetto al settembre del 2019 del 1,7%, un bel risultato che consolida un anno decisamente positivo per il mass market retail italiano, ma passiamo ora all’analisi delle singole aree geografiche dove ci sono ulteriori considerazioni da svolgere.
Il dato positivo nazionale è la traduzione di incrementi generalizzati in tutte le aree geografiche. L’area 1, che è stata protagonista di un anno molto felice dopo un lungo periodo di stagnazione, ha realizzato un risultato positivo debole (+0,9%) rispetto ai mesi precedenti. Si è già scritto che in questo territorio, dove il canale ipermercati occupa una fetta importante del mercato, è stata probabilmente la notevole crescita dei discount ad accelerare le vendite compensando i gap dei grandi formati, sono infratti moltissime le nuove aperture da parte di tutti i grandi player del discount in quella zona. L’area 2
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