Un altro caso di difficoltà viene denunciato dalle associazioni sindacali in Sicilia: dopo il caso di Spaccio Alimentari, ex affiliato Auchan in Sicilia, è il turno di uno storico associato Selex, Roberto Abate Spa, a balzare agli onori delle cronache per una situazione che si può definire di difficoltà dato l’annuncio di un esubero pari a 175 unità nelle provincie di Catania, Messina, Siracusa ed Enna.
Con questa determinazione si può pensare che il Gruppo voglia compiere una riduzione del numero di unità per migliorare la performance aziendale resistendo alle difficoltà in atto.
Secondo Report Aziende il fatturato del 2016 del Gruppo di Belpasso (CT) è stato di oltre 257 milioni di euro, ma ciò che si evidenzia è un rapporto di indebitamento rilevante, del 73%.
E’ sicuramente vero che la media delle aziende della GDO hanno un indebitamento simile a quello del Gruppo che è riconosciuto come un riferimento della distribuzione alimentare con negozi a marchio Familia, A&O e Super A&O, è però vero che questo rapporto di indebitamento inizia ad essere pericoloso quando le vendite iniziano a risentirne.
Secondo i magazine on line locali cataniatoday.it e blogsicilia.it i sindacati hanno dichiarato che “Abbiamo già provveduto a richiedere un incontro per esperire l’esame congiunto – dice Mimma Calabrò Segretario Generale Fisascat Cisl Sicilia – nel corso del quale affronteremo la questione cercando dei percorsi a salvaguardia dell’occupazione, anche attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali. Nonostante le gravi criticità comunicateci attraverso la procedura, riteniamo che si possano e si debbano trovare strade alternative ai licenziamenti del personale”.
Da quanto si evince dalla comunicazione, per il Gruppo Abate la grossa perdita di fatturato registrata negli ultimi anni è da imputare sia all’impoverimento della popolazione locale che all’aggressiva campagna di concorrenza venutasi a creare recentemente con l’apertura di nuovi punti di vendita di grandi catene internazionali.
Si ricorda che secondo GNLC la quota di mercato dei due gruppi nell’intera Regione è del 15%, quindi molto consistente, ancor di più se riferita ai territori delle province di Catania, Siracusa e Messina.