La scala prezzi è in continuo mutamento. Nel primo Quarter del 2018 appaiono evidenti i cambiamenti che dal 2014 sono in atto. Da un lato la crescita dell’offerta premium, e dall’altro una rimodulazione dei primi prezzi. Quali sono le logiche del retailer nell’approcciare questi cambi? Quali sono le opportunità dell’industria che si vengono a creare da questi aggiornamenti? Da una minuziosa analisi dei dati Nielsen una ricerca rivolta a chi vuole comprendere qualcosa in più delle dinamiche dei prezzi dal 2015 al 2018. L’analisi è leggibile, nei suoi grafici e nelle sue tabelle, solo dagli abbonati a GDONews.
E’ interessante verificare come la scala dei prezzi si sia modificata dal 2015 ad oggi, in un arco di tempo di tre anni.
Sono i tre anni in cui l’Italia è uscita dal vortice del PIL in negativo ed i tre anni in cui la GDO ha iniziato, dopo un lungo periodo buio e tempestoso, a costruire nuove regole di business sulle macerie della storica GDO, quella per capirci dove il sistema creditizio drogava il mercato salvo poi ricredersi e chiedere indietro tutto il possibile.
Ebbene, nella ricostruzione delle logiche del “fare Retail” la prima epoca post crisi ci ha consegnato un quadro strategico così riassumibile:
Format più chiari con la ricerca di una esperienza di acquisto di tipo emotivo
Centralità dell’offerta dei freschi e delle territorialità
Crescita esponenziale dell’offerta salutistica in moltissime categorie (soprattutto del Grocery)
Nuovo ruolo sempre più protagonista della Private Label
Una ascesa del format Discount verso una offerta che sia più vicina possibile al modern trade
Questi cambiamenti hanno generato nuovi equilibri in cui la Private Label, conquistando quote significative, soprattutto nei primi anni della crisi, ha di fatto dato una svolta al mix di margine, dall’altro si è assistito ad un rapido cambio delle abitudini del consumatore che, sebbene in un momento di contrazione, ha chiesto al mercato una maggiore tutela della salute da un lato ed un forte attaccamento alla tradizione dall’altro, inteso come valorizzazione del territorio e qualità della nostra storica artigianalità.
E’ così che, dal 2015 ad oggi, la scala prezzi ha subito le seguenti trasformazioni.
Il mainstream, i prezzi che gravitano attorno al base 100 (86-115) si sono abbassati. Una piccola parte di questo abbassamento è sicuramente dovuta alla deflazione che per un periodo si è abbattuta sul nostro Paese, ma una grande parte ha subito una migrazione, che dopo analizzeremo.
Fonte: Nielsen – EVOLUZIONE 2015-2018 (la % mainstream nell’asse delle ordinate)
***Il grafico/la tabella è visibile solo agli abbonati***
Di fatto se l’assortimento mainstream nel 2015 aveva una incidenza di circa il 32,5% sull’intero assortimento, oggi nel 2018 questa incidenza è
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