Al termine di una battaglia di mesi contro Amazon, Walmart sembra in pole position per acquistare il 75% dell’indiana Flipkart per 15 miliardi di dollari. Esclusi colpi di scena dell’ultima ora, l’amministratore delegato di Walmart Doug McMillon volerà nelle prossime ore in India per annunciare l’intesa fra pochi giorni.
Fondata nel 2007 da due ex dipendenti di Amazon, Flipkart è la maggiore società indiana di vendite online e ha acquisito un ruolo simbolico e non nello scontro fra Amazon e Walmart, per la quale battere il colosso di Jeff Bezos è vitale per cercare di restare rilevante nell’era dello shopping digitale.
Con l’offerta multi-miliardaria Walmart porta la battaglia con Amazon in India, un mercato difficile ma cruciale per tutti e due i colossi che non sono riusciti a penetrare in Cina, dove Alibaba è sempre più leader. Le vendite online in India dovrebbero attestarsi a 27 miliardi di dollari quest’anno, una cifra irrisoria rispetto ai 1.000 miliardi di dollari delle vendite cinesi. Secondo le stime però sono destinate a impennarsi, con aumenti in media del 20% l’anno nel prossimo quinquennio.
L’intesa di Walmart per Flipkart consente a Softbank, che ha investito nella società indiana 2,5 miliardi di dollari lo scorso agosto, di vendere la sua intera quota, mentre Tiger Global – uno dei primi investitori di Flipkart – manterrà un 5%. Sachin Bansal e Binny Bansal, i due fondatori, controlleranno il 10% della società.
Per Walmart l’investimento sarebbe l’intesa maggiore dall’acquisizione dell’inglese Asda per 10,8 miliardi di dollari nel 1999. Anche per l’india si tratta di un accordo storico: l’intesa – se andrà in porto – sarà il maggiore investimento estero diretto nel Paese, superiore a quello da 12,6 miliardi di dollari effettuato da un consorzio guidato dalla Russia per Essar Oil nel 2016. Per Amazon invece l’accordo rappresenta uno schiaffo, soprattutto dopo l’impegno assunto a investire cinque miliardi di dollari nelle sue attività nel Paese.