Chi opera in Grande Distribuzione sta vivendo un periodo in cui il pettegolezzo, circa le trame politiche rivolte a disegnare la DO dei prossimi anni, è arrivato a livelli davvero roboanti. Il perché è molto semplice: oggi, come mai negli scorsi anni, tutti i protagonisti della DO dialogano con tutti.
Noi di GDONews, riunendo tutte le informazioni che ci arrivano da più fronti, abbiamo provato a tracciare una mappatura delle possibili relazioni future e delle ragioni per cui si arriverà ai nuovi accordi.
GLI ULTIMI 5 ANNI
Alla fine del 2010 la DO viveva un momento di stanchezza delle storiche “Supercentrali” degli inizi degli anni 2000. Gli assetti bloccati del primo decennio andavano frantumandosi contro gli insuccessi determinati dalle varie diversità. Si era oramai arrivati alla consapevolezza che per negoziare con l’industria non era più possibile decantare numeri teorici, senza dare risposte pratiche alle prestazioni richieste. Inoltre la crisi economica stava scendendo aggressiva sull’economia reale e gli effetti non tardavano ad essere sentiti.
Il primo importante Big Bang si ebbe con la quasi dissoluzione del gruppo Interdis. Le sorti dell’ex Presidente e di un CdA che era dominata da un “one man show”, alla sua caduta lasciava il management in mezzo alle onde agitate degli imprenditori associati che non riuscirono a trovare più armonia. I dirigenti del Gruppo riuscirono comunque a limitare al massimo i “danni” che si andavano creando. Parallelamente Sigma approfittava delle difficoltà di Interdis e dentro Centrale Italiana, con Coop Italia, Despar ed il Gigante andava solidificando la sua quota.
Centrale Italiana è stata, negli ultimi 5 anni e sino ad una stranissima indagine dell’Antitrust, l’unica certezza che veniva percepita dall’industria. Le vecchie supercentrali (a parte ESD) stavano scomparendo lasciando il campo ad una nuova formula: la vendita dei contratti da parte di una Centrale forte ad una (o più di una) più piccola. Era così che Interdis si legava a Conad e CRAI si legava ad Auchan. Carrefour stessa annetteva a sè diverse centrali (Agorà e Finiper).
Il nuovo schema si presentava molto chiaro all’industria: non c’era, come nel recente passato, parità tra gli attori dei nuovi raggruppamenti Retail che si presentavano alla negoziazione. C’era una Centrale forte, preferibilmente GD, ed una DO che aumentava la quota di mercato.
L’ULTIMO ANNO
Nell’ultimo anno gli eventi che si sono susseguiti sono stati molteplici e non di poco conto. In un mercato dove i guadagni si assottigliano, le promozioni dilagano, i Discount non si fermano e la concorrenza è spietata, da un lato si è registrata la crescita di Vegè, che si presenta come un contenitore aperto a tutta la DO, come una opzione economica in termini di costo di Centrale e che da tutti i servizi necessari per stare sul mercato. Dall’altro lato si è registrato un contenimento (se non vera e propria riduzione) delle quote di mercato di diversi attori della DO per svariate ragioni. Non ultimo l’atteggiamento del Gruppo Auchan di aprire, più o meno, “erga omnes”, i propri contratti. E’ così successo che sotto il cappello di Auchan, oltre allo storico e serio partner CRAI, nell’ultimo anno si è aggiunto C3, da sempre solitario in un mondo di aggregazioni, ed il gruppo SISA che negli ultimi anni ha sofferto moltissimo a livello finanziario.
In questo panorama le voci di incredibili cambiamenti sono intense, ed all’orizzonte nuovi assestamenti si stanno man mano definendo. Dopo aver ascoltato molti protagonisti della DO, ed aver eliminato le semplici voci non supportate, siamo oggi a definire, con una buona probabilità, quelli che saranno i futuri scenari del pazzo mondo della DO.
IL FUTURO PROSSIMO
D’ora in avanti l’articolo è riservato solo agli abbonati a GDONews. Si faranno nomi di aziende che dialogano con altre e si sveleranno le strategie di un Gruppo, in particolare, che ha trovato una soluzione che oggi, sembra, può essere quella che una buona parte della DO sta cercando e che porterà il mercato ad assumere una nuova confomarzione. E’ probabile che molti fornitori dell Private Label finiranno il loro corso ed altri lo raddoppieranno. In questo articolo noi cerchiamo di dare una traccia di ciò che sta succedendo.
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