
Nell’articolo della scorsa settimana si è analizzata la presenza delle catene della Grande Distribuzione nella Regione Toscana. Oggi analizziamo il format Discount nel medesimo territorio.
Si è scritto che la GDO in questa Regione vive di una competitività tra Coop ed Esselunga che ha prodotto negli anni prezzi davvero competitivi sul mercato. E’ notorio che la rivista Altroconsumo, che ogni anno pubblica una classifica delle insegne più economiche (per il consumatore) e quindi più aggressive, individua sempre nella Regione Toscana le città dove fare la spesa costa meno. Addirittura si è scritto, in passato, che dove è arrivata Esselunga, anche in territori limitrofi (leggasi La Spezia che è in Liguria al confine con la Toscana), i prezzi sono scesi da un giorno all’altro del 20% rispetto al passato.
Conseguenza di questa competitività è lo spazio ridotto che l’offerta Discount presenta al consumatore. La forbice della convenienza tra Supermercato e Discount, in Toscana, non è così marcata come in altre “piazze”.
Il 4% dei Discount presenti in tutta Italia è ubicato nella Regione Toscana; non è una bassa percentuale, ma la particolarità è che il leader, in termini di numerica Punti di Vendita è Penny Market.
Circa 18 anni fa Penny Market rilevò un’altra catena tedesca presente in Italia, era il Gruppo Tengelmann con l’insegna “Plus”. In Toscana, in quei tempi, “Plus” era una vera potenza, faceva paura a tutti. Erano gli anni della grande crisi del Discount, Tengelmann non se la sentì di continuare nel progetto Italia e vendette ai colleghi tedeschi, che avevano da poco “divorziato” da Caprotti, il Patron di Esselunga.
Penny fece una sua “roccaforte” in Toscana ed ancora oggi beneficia di questo primato, nel suo formato in Toscana.
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