
Si conclude oggi, con la seconda parte, l’intervista ad Eleonora Graffione, Presidente del Gruppo Coralis.
Abbiamo voluto, con quest’intervista, approfondire tutti gli aspetti che contraddistinguono Coralis nelle sue proposte e operatività. Il Consorzio, che aggrega piccole realtà imprenditoriali, sta sviluppando interessanti opportunità di business per i propri soci, non ultimo il progetto Etichétto, a prima vista una semplice selezione di prodotti trasversale a tutte le categorie e posizionamenti, a ben guardare una risposta chiara al cuore delle attuali richieste del consumatore, avranno ragione loro? Questo lo dirà il tempo, intanto buona lettura.
D. Perché un’azienda che fa Retail, e appartiene a una centrale differente, dovrebbe lasciarla per approdare dentro Coralis?
R. Per sentirsi un po’ più umani, per l’ambiente famigliare. Viviamo molto tempo insieme, facciamo molte riunioni territoriali e nazionali, nonché formazione. Abbiamo costruito un rapporto diretto, di confronto e collaborazione per il miglior risultato di ciascun imprenditore. Non vogliamo essere una Centrale che eroga e basta, ma una Centrale vicina all’imprenditore e alla sua crescita.
Così abbiamo organizzato molti corsi di formazione di supporto agli imprenditori, per sviluppare il loro business. Sono stati due anni impegnativi soprattutto per loro che a causa degli incontri quindicinali, hanno dovuto allontanarsi spesso dall’azienda e per le piccole realtà non è semplice, ma il valore aggiunto e il ritorno di tanta fatica ha dato i suoi frutti.
Nel programma di quest’anno è prevista anche una settimana di formazione all’estero, cinque giorni per capire una realtà diversa, dal vicino all’inverosimile per aprire gli orizzonti, cogliere spunti e rientrare anche con un po’ di adrenalina.
D. La localizzazione dei vostri soci va da nord a sud, come conciliate le diversità, le esigenze e l’insegna?
R. E’ vero che Nord e Sud sono diversi e le logiche sono diverse, ma queste differenze, nel nostro caso, si esprimono solamente in termini assortimentali, per il resto le aziende sono più o meno simili. Grazie agli incontri frequenti si è messo in evidenza che le imprese, seppur diverse, essendo di base familiare hanno problematiche comuni. Così pure in merito alle localizzazioni, in quanto i più gestiscono punti vendita in piccoli centri le cui caratteristiche, bisogni e riscontri, sono comuni. Gli incontri sono stati quindi fonte di ricchi confronti e scambi di vedute che hanno contribuito al miglioramento di ciascuno in termini di visione di assortimenti e gestione del business.
D. Quali piani e punti di forza adottate e quali sono invece i punti di debolezza su cui state lavorando?
R. La formazione ha anche messo in discussione alcune aree e posto correttivi in termini di coinvolgimento del personale, piuttosto che attenzione ai negozi, con spazi di miglioramento. Abbiamo i punti vendita sotto gli occhi tutti i giorni, ma alcune cose sfuggono, presi dal quotidiano. Abbiamo così organizzato delle sessioni di formazione anche per il personale dei punti di vendita, che ha permesso a tutti di fare interventi e miglioramenti ottenendo un ottimo risconto dai clienti. Inoltre con una serie di attività ed eventi in store (show cooking e molto altro), abbiamo ottenuto un grande ritorno sia in termini d’immagine sia economico sui punti vendita.
D. quali progetti avete per il 2016?
R. Principalmente proseguire con i progetti a negozio e soprattutto ora dobbiamo lavorare sugli assortimenti. Andamenti, verifiche, eliminazioni e inserimenti tutto ciò che è necessario per migliorare la reddittività a scaffale e abbassare gli immobilizzi di magazzino. Infine, a completamento, sarà necessario rivedere i posizionamenti e i display espositivi. Naturalmente amplieremo il numero di referenze di Etichétto e lavoreremo molto sulla sua comunicazione al fine di estendere poi Lalimentare Italiano. Non faccio previsioni, non rilascio numeri, mi piace essere concreta e lasciar parlare i fatti.