In Francia sta spopolando ed in Italia quasi non esiste: è la spesa on line. I milioni di smartphone e tablet, dove tutti i giorni si leggono contenuti e si acquistano prodotti, sono lo strumento che possono dare una mano alle vendite della Grande Distribuzione. Il Gruppo Carrefour a Milano, nella stazione della metropolitana di Loreto, ha aperto il primo negozio virtuale, lungo più di duecento metri, con esposti oltre mille prodotti della grande distribuzione, che possono essere ordinati online, scansionando i codici con il proprio smartphone, per poi ritirali in un supermercato Carrefour o farseli consegnare a domicilio. La spesa, ovunque venga ordinata, può essere ritirata nel negozio preferito già un’ora dopo l’ordine, saltando la fila, grazie ad una cassa dedicata. In alternativa si può scegliere il servizio di consegna a domicilio, gratuita per consegne sopra i 70 euro, disponibile già tre ore dopo l’ordine. L’idea è quella di far risparmiare tempo ai consumatori che possano poi dedicare a cose più piacevoli.
Milano è un’ottima start up per questa iniziativa, sia per dimensioni che per stile di vita, ma i rischi che il progetto non decolli sono dietro l’angolo: mille prodotti rischiano di dare spazio ad un percorso di acquisto limitatissimo, i prezzi sono quelli applicati negli store, e potrebbero non essere così competitivi. La comunicazione deve essere serrata, frequente ed intensa.
Tutti questi aspetti, a nostro avviso, non sono stati così approfonditi e si rischia un flop per un progetto che deve decollare anche da noi.
Il cambio di stile di vita che ha generato l’avvento degli smartphone, in Italia non è ancora stato assimilato dalla Grande Distribuzione, i progetti di start up su questo fronte sono pochi ma esistono e quello di Carrefour è uno di questi, ma se questi poi non riescono non si dia poi la colpa al eccessivo pionierismo delle aziende, noi siamo già in ritardo rispetto alla velocità del consumatore. Se non funzionano è e sarà perché qualcosa nel progetto è mancato. Buona fortuna Carrefour.