Parto subito da un dato che invito a ricercare nelle statiste Istat, riportato anche nel libro “L’Italia che legge” di Giovanni Solimine (edito nel 2010 da Laterza). Il 38,4% dei manager, imprenditori, liberi professionisti e dirigenti italiani, legge libri di testo tecnici, strettamente professionali. Di questa percentuale, comunque bassa, solo una minima percentuale si accosta anche ad altri temi come romanzi, saggi, libri di cultura, politica, musica, diciamo temi che riguardano la società in genere.
Non voglio analizzare le cause, non voglio dare giudizi sommari o quant’altro. Non è il mio obiettivo, (non lo è mai stato e spero di non cadere in questo tranello). Mi limito ad osservare che quelle poche volte che nella mia esperienza professionale ho incontrato manager “acculturati”, non solo nelle loro specializzazioni, ma anche in temi trasversali, ho riscontrato alcune caratteristiche “gestionali” diverse e molto interessanti, che, diciamo, completano un ottimo manager sia dal punto di vista professionale che sociale: azzardo nel dire che le ritengo indispensabili per saper lavorare in questa società, soprattutto in periodi come questi.
Ho trovato persone decise, severe, risolute ma pacate nei giudizi, anzi nei pre – giudizi; mi sono ritrovato in casi difficili dove le decisioni da prendere erano complesse; decisioni che avrebbero causato non pochi problemi al personale di un’azienda, al futuro di una comunità e quindi alla società; ma grazie all’arricchimento culturale trasversale, ho visto manager più predisposti a cercare nuove strade, nuove idee, nuove e diverse soluzioni che tenessero in considerazione il tutto, non solo l’aspetto economico dell’azienda stessa.
Ho trovato soprattutto nella vita stessa delle aziende che ho frequentato, persone illuminate che sostenevano la cultura anche in azienda. Potrei citare un caso su tutti, che, personalmente, mi riguarda: siamo a cavallo degli anni ‘80 e ‘90 ed un Amministratore Delegato – uno dei miei maestri di vita – mi chiama, in quanto responsabile del personale, e mi chiede come poter organizzare un circolo culturale all’interno dell’azienda, dedito ad informare i dipendenti a proposito di mostre, appuntamenti teatrali di prosa e di musica ed a organizzare visite guidate nelle città circostanti la nostra. Fu un successo: il circolo durò finché il sopra citato manager fu alla guida dell’azienda. Non appena se ne andò fu una delle prime cose che, chi lo sostituì, lasciò morire ….. ritenendo questa attività non strategica al business dell’azienda! Che dire, non mi esprimo in nessun giudizio gratuito … ai posteri l’ardua sentenza, giusto per fare una citazione ….
Vi invito a recuperare un articolo de “Il Sole 24 Ore” di domenica 2 novembre 2014, (pagina 30) dal quale mi sono ispirato per scrivere questa breve riflessione: scoprirete quali sono alcuni dei Manager italiani che leggono con assiduità e quali libri, dai classici a romanzi e saggi moderni.
Su tutti i libri citati mi permetto di segnalarne uno, che sto usando molto nella formazione con i miei colleghi di Selezione ORA: “Open” di Andre Agassi. Non è solo una bibliografia, seppur scritta bene e con dovizia di particolari; è un romanzo di formazione, per chi ama quello sport non fa che far rivivere momenti spettacolari di quel periodo ma nello stesso tempo capirà quanta sofferenza c’era nell’Agassi uomo, anche se ricco e potente!! Ve lo consiglio caldamente. Potrebbe essere utilissimo soprattutto per chi gestisce personale …. Fidatevi!
In chiusura vi riporto una notizia curiosa: ho avuto un breve dialogo “on line” con un amico – lettore che mi segue in privato da tempo; mi ha ricordato che spesso ha preso in considerazione alcuni libri che ho segnalato in questa rubrica. Ne ha letti alcuni ed abbiamo amichevolmente scambiato alcuni interessanti pareri. Non mi interessa raccontare le nostre discussioni: diciamo questo; fa un lavoro molto tecnico, ma mi ha confermato che da quando ha intrapreso alcune diverse letture ha potuto affrontare il quotidiano da visioni del suo lavoro grazie anche alla trasversalità culturale che ha cavalcato in questi anni. Ne ha ricavato un giovamento, una visione più pragmatica, accompagnata ad un po’ di poesia ….. e chi l’ha detto che non possono starci??? Buona lettura di buoni libri a tutte e a tutti.
Se provassimo a riclassificare i clienti così come Calvino riclassifica i libri? Cosa scopriremmo? Che azioni nuove faremmo?
Brano ratto da “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino
“Dunque, hai visto su un giornale che è uscito Se una notte d’inverno un viaggiatore, nuovo libro di Italo Calvino, che non ne pubblicava da vari anni. Sei passato in libreria e hai comprato il volume. Hai fatto bene.
Già nella vetrina della libreria hai individuato la copertina col titolo che cercavi. Seguendo questa traccia visiva ti sei fatto largo nel negozio attraverso il fitto sbarramento dei Libri Che Non Hai letto che ti guardavano accigliati dai banchi e dagli scaffali cercando d’intimidirti. Ma tu sai che non devi lasciarti mettere in soggezione, che tra loro s’estendono per ettari ed ettari i Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere, i Libri Fatti Per Altri Usi Che La Lettura, i Libri Già Letti Senza Nemmeno Bisogno D’Aprirli In quanto appartenenti alla categoria Del Già Letto Prima Ancora D’Essere Stato Scritto. E così superi la prima cinta dei baluardi e ti piomba addosso la fanteria dei Libri Che Se Tu Avessi Più Vite Da Vivere Certamente Anche Questi Li Leggeresti Volentieri Ma Purtroppo I Giorni Che Hai Da Vìvere Sono Quelli Che Sono. Con rapida mossa li scavalchi e ti porti in mezzo alle falangi dei Libri Che Hai Intenzione Di Leggere Ma Prima Ne Dovresti Leggere Degli Altri, dei Libri Troppo Cari Che Potresti Aspettare A Comprarli Quando Saranno Rivenduti A Metà Prezzo, dei Libri Idem Come Sopra Quando Verranno Ristampati Nei Tascabili, dei Libri Che Potresti Domandare A Qualcuno Se Te Li Presta, dei Libri Che Tutti Hanno Letto Dunque È Quasi Come Se Li Avessi Letti Anche Tu. Sventando questi assalti, ti porti sotto le torri del fortilizio, dove fanno esistenza i Libri Che Da Tanto Tempo Hai in Programma Di Leggere, i Libri Che Da Anni Cercavi Senza Trovarli, i Libri Che Riguardano Qualcosa Di Cui Ti Occupi In Questo Momento, i Libri Che Vuoi Avere Per Tenerli A Portata Di Mano In Ogni Evenienza, i Libri Che Potresti Mettere Da Parte Per Leggerli Magari Quest’Estate, i Libri Che Ti Mancano Per Affiancarli Ad Altri Libri Nel Tuo Scaffale, i Libri Che Ti Ispirano Una Curiosità improvvisa, Frenetica E Non Chiaramente Giustificabile. Ecco che ti è stato possibile ridurre il numero illimitato di forze in campo a un insieme certo molto grande ma comunque calcolabile in un numero finito, anche se questo relativo sollievo ti viene insidiato dalle imboscate dei Libri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora Di Rileggerli e dei Libri Che Hai Sempre Fatto Finta D’Averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero. Ti liberi con rapidi zig zag e penetri d’un balzo nella cittadella delle Novità Il Cui Autore O Argomento Ti Attrae, Anche all’interno di questa roccaforte puoi praticare delle brecce tra le schiere dei difensori dividendole in Novità D’Autori O Argomenti Non Nuovi (per te o in assoluto) e Novità D’Autori O Argomenti Completamente Sconosciuti (almeno a te) e definire l’attrattiva che esse esercitano su di te in base ai tuoi desideri e bisogni di nuovo e di non nuovo (del nuovo che cerchi nel non nuovo e del non nuovo che cerchi nel nuovo).
Tutto questo per dire che, percorsi rapidamente con lo sguardo i titoli dei volumi esposti nella libreria, hai diretto i tuoi passi verso una pila di “Se una notte d’inverno un viaggiatore” freschi di stampa, ne hai afferrato una copia e l’hai portata alla cassa perché venisse stabilito il tuo diritto di proprietà su di essa”.
Ciao Gianluca, che bell’articolo, che bell’intervento !! Grazie davvero.
bellissimo articolo che o letto del libri pagina.
Grazie mille sia da parte mia che da parte dell’amico Gianluca …. spero di rileggerla ancora. Buona giornata.
Stefano Gennari