
Sigma crede molto nel concetto di network, il logo dell’omino è oramai da anni il perfetto driver per entrare dentro le diverse insegne appartenenti al Gruppo dando unicità di concetti di marketing verso il consumatore.
La crescita del referenziamento della Private Label di Sigma continua incessante, e non solo verso il Premium, come di abitudine nella moderna GDO, ma anche nel NON FOOD. Andrea Cevenini, Responsabile della PL del Gruppo afferma: “ Il NON FOOD è sicuramente un segmento in crisi nella accezione che negli anni si è data al comparto. Ma nel suo referenziamento limitato al mero ed effettivo servizio è da sempre un serbatoio di fatturato importante e da tutelare, gestendolo direttamente dentro la PL in direzione della funzione per cui è nata”.
D: A quali categorie sta facendo riferimento
R: Abbiamo verificato che il mercato di quella che viene denominata “appenderia” (espositori con ganci in cui vengono appesi cerotti, lampadine, accessori di varia natura ndr) è oramai utilizzato dal Retail per attingere risorse. Tali contributi vengono oramai da anni caricati più che proporzionalmente sui listini portando i prezzi di acquisto e vendita al pubblico oramai inaccessibili.
D: Come avete risolto il problema?
R: Abbiamo fatto uno studio e verificato che la normale numerica di referenziamento si poteva ridurre del 50% ed oltre, lasciando quei prodotti realmente alto rotanti. Il 50% dell’assortimento fatturava l’85% dell’intero fatturato. Si è deciso di governare dalla centrale i prezzi di acquisto di quei prodotti che sono da sempre di mero servizio, ed in quanto tali non possono incidere sensibilmente sullo scontrino medio.
D: Avete trovato l’industria disponibile ad assecondare il vostro progetto?
R: La scelta del partner – fornitore è ricaduta su chi garantiva una serie di regole che erano necessarie per costruire il progetto: disponibilità ad accettare il nostro listino, capacità di gestione logistica avanzata con possibilità di lavorare su tutti i punti vendita direttamente a scaffale (consegna e merchandising) su tutto il territorio nazionale. Disponibilità a lavorare ed organizzare logisticamente le attività con i partners da noi scelti su altre categorie. Solidità finanziaria dell’azienda ed avanzata organizzazione logistica. Non è stato facile soprattutto perché il settore è appannaggio di sue sole aziende non votate al Private Label. BBS Spa è un’azienda solida e strutturata che ha saputo coniugare bene le nostre esigenze in efficienza.
D: Quanto vale in termini di fatturato questo progetto e perché avete deciso di dedicare tempo al Non Food, voi alimentaristi puri?
R: Proprio perché siamo puri alimentaristi abbiamo chiaro il concetto di ottimizzazione degli spazi. Il No Food non è strategico, ma è un servizio necessario. Con il nostro progetto i Ce.Di potrebbero anche fare a meno di risorse sul territorio. Il nostro obiettivo è dare opportunità di vendita al consumatore a prezzi competitivi rispetto al mercato di riferimento, con espositori fuori banco che abbiano la capacità di diffondere il marchio in maniera più evidente accompagnando le varie categorie del food. In tal maniera non andiamo a limitare redditività per metro lineare al food e guadagniamo molto in termini di comunicazione e convenienza. Una volta che il progetto sarà ultimato, con l’aggiunta delle attività fuori banco in promo su momenti topici dell’anno il fatturato derivante da queste avrà un incidenza sul fatturato PL intorno al 4-5%. Non è poco se si considera la corposa marginalità del segmento e lo spazio occupato.
BBS Spa, è un’azienda leader nel settore licensing che ha accolto la sfida, suggerita dalla Centrale Sigma, di rappresentare un HUB per la distribuzione e la gestione a Punto di Vendita di tutti i prodotti NON FOOD che rientrano nella strategia di Sigma. 2500 supermercati, tutte le regioni del Paese, è un impegno importante. Abbiamo chiesto ad Alessandro Gualmini, Direttore Commerciale della BBS Spa, quali sono state le ragioni per cui è stata accettata una sfida così impegnativa.
“La distribuzione si sta trasformando, ed in questa trasformazione è necessario creare sempre più un rapporto di partnership tra Industria e Retail. Abbiamo accettato la sfida perché la nostra organizzazione ha la capacità finanziaria ed organizzativa per gestire questo mercato, che ha margini enormi di crescita sotto il profilo della qualità degli assortimenti e dell’offerta commerciale. Assieme a Sigma abbiamo costruito un progetto che si esprime sia con la gestione di una serie di referenze in continuativo su espositori dedicati, sia con un programma promozionale con reso totale dell’invenduto su categorie lontane dal nostro core business. Per tale ragione fungiamo da Hub, da collettore tra il produttore o importatore e Punto di Vendita. Da diversi mesi stiamo ricevendo richieste di molta industria a partecipare al progetto Sigma, ed assieme al loro management scegliamo i migliori partner. E’ un progetto innovativo che rende il merito a Sigma di averlo ideato ed alla nostra azienda di essersi organizzata per poterlo rendere effettivo. Sia chiaro non ci vogliamo fermare qui: abbiamo creato un’organizzazione di lavoro per arrivare a dare miglior soddisfazione a tutto il mercato: più business, più margini, più servizio a prezzi più bassi sia per il Retail che per il consumatore. L’appenderia deve ricominciare a crescere ed a fare rotazioni dopo anni di cali tornando alla sua vera funzione: dare servizio”