Ebbene si, l’ho letto!! Questo il titolo che avevo già citato due settimane fa “Chi sarà il prossimo Steve Jobs? Come trovare un talento in azienda e farlo crescere! ”di Nolan Bushnell,edito da Hoepli. Un libro davvero spassoso, intuitivo, irriverente, simpatico e, per certi aspetti , davvero illuminante. Tutt’altro che tecnico e scientifico; semplicemente un simpatico decalogo tra vita vissuta, aneddoti e qualche simpatico consiglio basato su alcuni paradossi.
Ci sono ben 52 frasi che scandiscono i 52 brevi capitoli dove vengono illustrate alcune situazioni. I primi 20 su “come trovare ed assumere il nuovo Steve Jobs” gli agli altri 32 “su come tenerlo stretto e farlo crescere”. Frasi ad effetto,provocatorie, come quelle del titolo stesso: “Scegliete i fuori di testa” Quello che mi colpisce dell’autore è il pensare in modo diverso e,soprattutto, in un periodo come questo, amerei definirlo un pensiero coraggioso!
In questi periodi di crisi torna utile leggere qualche cosa fuori dagli schemi: si sente spesso, nei discorsi dei manager, il desiderio di “tornare alla normalità”, tornare a qualche anno fa dove tutto era più “sicuro”. Si dice spesso, “ …. quando passerà questo periodo …..Una speranza che, lo ammetto, l’ho desiderata anch’io dopo il primo periodo di “crisi” post 2008.
Essendo ogni giorno “in trincea” noto che questo “periodo” non passerà mai: vedo cambiamenti radicali nelle persone e nelle relazioni. Nulla sarà più come prima, sia nel bene che nel male. Vivremo così per un bel po’ (a meno di eventi precipitanti che nessuno si augura). Quindi l’anormalità …. È vita quotidiana. … via gli schemi ,cerchiamo di essere sempre più creativi ed innovativi
Lo dico, perché mi capitano spesso persone, nei colloqui di lavoro, convinte di poter trovare un lavoro con tutte le condizioni economiche e sociali di qualche anno fa; mi capitano giovani che ragionano nella ricerca di un nuovo posto come se fossero i loro padri e madri alla ricerca del “posto fisso” …. 20/30 anni fa. Mi capitano imprenditori con strutture organizzative “vecchie dentro”anche se sono “anagraficamente giovani”convinti di essere all’avanguardia. Tutto legittimo ma, ammettiamolo, siamo nel 2014 e la normalità io non saprei più descriverla; è già un’altra cosa. Appartiene al passato. Io non ho nessuna ricetta, ma, come sempre, mi lascio sorprendere positivamente dalle novità,anche se alcune volte mi possono sembrare scomode.
Parto da due principi base, che tra l’altro ho ritrovato – con grande piacere – nel libro:
nel primo, diciamo che cerco prima di tutto delle persone che sanno “essere” e non solo persone che “sanno fare”; mi interesso spesso della loro vita privata (chiedendone esplicitamente il consenso) mi incuriosiscono i loro hobby, i loro interessi, le loro abitudini. Mi interessa il loro punto di vista sociale (non partitico o politico, il loro pensiero sociale!!);in altre parole, mi interessa – eccome – la loro dimensione di “persona” prima di quella da “professionista” e del loro riferimento socio-culturale.
Il secondo principio è legato al loro passato ed alle loro persone di riferimento: amo sapere chi sono stati i loro ”mentori” e perché, e se sono ancora in grado di trovarne ed averne ancora. E’ troppo importante per me capire a quali informazioni culturali sociali le persone hanno attinto e continuano ad attingere.
Da questi racconti mi lascio sorprendere: mi interessano e mi coinvolgono, perché mi aiutano a capire un po’ di più chi ho di fronte. Per esempio è bello sapere che molti suonano degli strumenti, che ne so, batteristi in band rock (e magari li ho di fronte in giacca e cravatta – impettiti – che cercano di convincermi del contrario!!!) . Lasciamoci andare con fiducia,come spesso dico nei miei incontri.
Come dicevo prima, tra i 52 capitoli del libro ho ritrovato questi due concetti: a conferma ( lo dico da tempo), che le competenze relazionali sono in percentuale il 70% del successo (o dell’insuccesso) della maggior parte dei rapporti di collaborazione e di lavoro.
Chiudo raccontandovi un aneddoto curioso, che ho letto sul libro e del quale mi sono innamorato subito: durante un colloquio il selezionatore scopre che il candidato ha un po’ esagerato nelle competenze ed esperienze (per non dire mentito) ,dicendo e millantando esperienze pluriennali nel lavoro ricercato anziché un solo anno!! La risposta del candidato senza scomporsi …. “ … beh ma non volevate un creativo!!???” Un magnifico venditore!! Da assumere subito!!(con rispetto parlando …)