Continuo con l’analisi delle competenze relazionali che ritengo indispensabili per uno “skill positivo” di un buon manager, di un buon responsabile o collaboratore che sia. (in fondo siamo tutti in un grande organigramma e dipendiamo sempre da qualcuno e sotto di noi c’è sempre qualcuno da guidare.)
Introduco un tema estremamente ampio; parto da quella che scherzosamente chiamerei …. la madre di tutti i corsi di formazione “la comunicazione”. Non credo d’essere mai passato indenne da un’azienda senza affrontare questo argomento. Credo anche che i lettori di questi spazi siano sicuramente già stati coinvolti in progetti di questo tipo. E lo voglio fare con grande rispetto verso i miei colleghi che sia adoperano – con varie tecniche – ad affrontare questo enorme tema. Tanto grande da doverlo spaccare in diversi sotto-argomenti
Riprendo un presupposto chiave: “ … siamo tutti in relazione e comunichiamo sempre ….”ripeto: SEMPRE.
Spesso dovremmo chiederci come lo facciamo. Con il collega Carosio abbiamo approfondito il concetto dell’assertività in una relazione a due o più oggetti; oggi vorrei partire da un “sotto argomento” inserito nel grande tema della comunicazione e negoziazione efficace; “L’interazione”; partiamo dalla definizione, dovrebbe già aiutarci molto
Si dice interazione, un fenomeno o un processo in cui due o più oggetti (agenti o sistemi) agiscono uno sull’altro. Nel concetto di interazione è essenziale l’idea di azione bidirezionale, il che la distingue dalla relazione causa-effetto.
Riprendiamo la parte centrale della definizione: nell’interazione è essenziale l’idea di una azione bi direzionale! Non è una causa-effetto.
Nelle nostre relazioni quotidiane spesso sento dire che i nostri comportamenti sono figli di una reazione causa-effetto. Alcuni esempi visti sia dai collaboratori che dai responsabili : Mi hai detto che devo fare questo quindi lo faccio, punto!! Oppure hai sempre fatto così quindi io mi aspettavo che tu lo rifacessi e basta. Per rafforzare quanto appena detto, riprendo alcuni vostri “commenti” dove ho letto che “le uniche relazioni sono … – c’è lo scaffale vuoto – e basta ” oppure “dovrebbero lavorare con più senso di responsabilità”.
Ecco che ci viene in soccorso l’interazione bi direzionale, due soggetti che svolgono un lavoro in un processo, nel momento in cui si verifica un incongruenza, devono abituarsi a trovare spazio e tempo, durante le loro lunghe giornate lavorative, dove poter ridiscutere su come migliorare il processo …. anche partendo dall’errore, senza fermarsi su quello; dare supporto significa “sostenere”.
Evitare – come si diceva prima – l’azione causa-effetto; evitare di trovare nell’errore (la causa) un elemento di condanna e di chiusura (l’effetto). Aggredire, essere passivi ci porta solo a nascondere le nostre “colpe”.
L’interazione efficace – al contrario – ci aiuta perché ci costringe a porci in modo positivo verso il collega per trovare possibili soluzioni future al problema (non cercare l’errore e basta) E’ evidente che non è una competenza facile e che la si può solo studiare e basta: è uno stile di “comportamento” che dobbiamo fare nostro e che, se vogliamo, possiamo solo migliorare allenandolo. Alcune tecniche ci possono aiutare ma non di più. Serve una scelta!!
Mi permetto di dire che quando vedo questo atteggiamento e comportamento in atto, denoto manager e collaboratori più sereni; è un fattore culturale a mio avviso vincente nelle aziende moderne che puntano sulla qualità dei propri collaboratori. Il cliente lo vede e lo percepisce!!!! Quindi diventa anche un fattore vincete dal punto di vista commerciale.
L’interazione efficace applicata nei processi decisionali, tra più soggetti, abitua noi ad essere più responsabili e non colpevoli .Decisamente un bel salto di qualità.
Nei prossimi giorni – fine ottobre – potremo gustare (spero) in televisione una fiction dedicata ad un imprenditore decisamente illuminato che costruì un modello di riferimento nella gestione delle persone. Adriano Olivetti. Come voi, non l’ho visto in anteprima; ma se risponderà al personaggio che conosciamo, sarà un bel esempio di interazione efficace e positiva; invito anche i più scettici ad esplorare quel mondo. Lo dico nel rispetto di tutti: ho solo avuto la fortuna di trovare sulla mia strada i miei primi maestri professionali, figli di quella scuola!! Ed a loro devo molto!!!