I numeri del fenomeno ZARA sotto riportati nella tabella fanno comprendere il perchè si può considerare un colosso mondiale dell’abbigliamento low cost. Amancio Ortega, 64 enne, padre padrone di Inditex (Zara), è oggi in terzo uomo più ricco del mondo grazie al successo che ha il marchio in tutti i continenti. Qual’è allora il segreto di questo brand? E’ il cliente e nono lo stilista a dettare le strategie, ed i tempi per realizzarle. Per essere rapido Ortega ha sempre dato estrema attenzione a tutti i passaggi della catena produttiva: progettazione, produzione, logistica e rete di vendita.
111 mila | dipendenti |
14,8 miliardi di euro | fatturato 2011 |
2 miliardi di profitti | bilancio 2011 |
4 Continenti | distribuzione |
82 paesi | distribuzione |
300 | disegnatori |
30 mila | modelli/anno |
1 miliardo | pezzi prodotti |
1.137 | fornitori |
Il New York Times Magazine, spiegando il fenomeno ZARA, di recente ha spiegato che un’azienda d’abbigliamento tradizionale in genere manda i disegni dei vestiti da produrre a fabbriche terze che stanno in India o in Cina, sfruttando il minor costo del lavoro. La merce viene poi spedita in Occidente due volte l’anno salvo qualche spedizione aggiuntiva figlia di emergenze. Al contrario i marchi controllati dalla Inditex (proprietaria del marchio Zara) invieranno solo pochi pezzi per volta nel negozio senza accumulare stock. Saranno i direttori dei PdV (consultati tutti i martedì e giovedì) a sollecitare nuovi invii se c’è domanda, o a suggerire correzioni veloci sui prodotti in caso di scarsa rotazione. Ecco perché più della metà degli abiti siano fabbricati in Europa o in Nord Africa in stabilimenti non troppo lontani dalle reti di vendita. Ci sono ovviamente dei prodotti di base (magliette o indumenti evergreen) che vengono confezionati in Vietnam, Cina, Bangladesh o Brasile. Ma le proposte più legate alla moda devono essere confezionate in non più di due o tre settimane nelle fabbriche più vicine alle piattaforme logistiche della casa madre. In tal modo una visita ad uno store di ZARA ha come conseguenza di produrre spesso novità a differenza di boutique concorrenti. La rivista londinese Tank in un recente articolo sul fenomeno distributivo galiziano commentava: “ da ZARA o compri subito o rischi di non trovare la stessa roba 10 giorni dopo. E visto che costa poco, compri”. Ma il low cost di ZARA è considerato non un prodotto per classi meno abbienti, invero è da considerare più assimilabile ad un low cost stile Ikea, ovvero non è sinonimo di modesto, bensi è carino, poco impegnativo, ideale per un acquisto di impulso. In un periodo come quello attuale questa è una formula di successo che garantiscono ad Ortega una crescita a doppia cifra in ogni trimestre nell’anno appena trascorso.