Aldo Brugnoli, autorevole firma del mensile Mark Up, uomo di estrema esperienza del Retail italiano sino alle sue viscere, il primo giorno di Fiera della Marca a Bologna se ne stava seduto su una poltrona a sfogliare una rivista. Quando incontra il sottoscritto alza lo sguardo e si sfoga: “Che noia!”. Questo fatto fotografa perfettamente quello che noi addetti ai lavori abbiamo percepito da questa Fiera. Non è visto nulla o quasi, non si è voluto raccontare nulla, o meglio non si voluto rivelare nulla, è come se i protagonisti del mercato, dalla parte del retail, fossero preoccupati, cioe’ come se volessero da un lato far vedere la propria presenza ma senza raccontare da che parte metteranno il timone delle strategie sulla Private Label. Noi di GDONews per esempio non abbiamo compreso una cosa: alla luce della contrazione delle vendite, della diminuzione dei volumi dei consumi dell’ultimo anno appena trascorso, del successo che sta riscuotendo il Discount (non tutti a dire il vero, c’è anche chi sta nei debiti), quale tipo di offerta sarà più approfondita: quella che si rivolge ai primi prezzi per coprire l’avanza del Discount oppure l’area Premium, attaccando frontalmente i Brand Leader e creando valore all’insegna ed alla Marca?
Non si è compreso.
Una bella occasione per fare pubbliche relazioni, stringere mani, determinare futuri incontri ai tavoli delle trattative, ma di raccontare la direzione della Marca Commerciale attraverso stand e prodotti a Marchio non se né voluto parlare.
Aldo Brugnoli congedandosi sconsolato dal sottoscritto ha detto: “ La crisi c’è, ma delle idee. L’unica cosa che mi ha colpito è stata questa idea” (ed indica con la mano lo stand della Sigma Supermercati). La novità è un insieme di prodotti Non Food raccolti in cinque espositori e che andranno a colorare con l’opzione del “fuori banco” i supermercati del mondo Sigma. Ha ragione Aldo, la Private Label nel Non Food, ardua coniugazione in termini concettuali, trova la sua esaltazione nell’espressione di colori e prodotti, ripetuti nello Store, come un ritornello di una canzone, che diano un senso di appartenenza preciso al consumatore, dove l’offerta sebbene non primaria, abbia in se le caratteristiche di convenienza e qualità.
Sigma ha fatto vedere qualcosa di nuovo.
Per quanto riguarda il primo prezzo , il cliente che fa la spesa interamente al discount che per necessità è costretto a comprare i prodotti più economici sarà più portato a fare la spesa in un Penny o Lidl o Eurospin piuttosto che riempire un carrello di prodotti tutti uguali da prezzo in un Carrefour o Coop ! Bisogna sviluppare questo concetto altrimenti si perde clientela a favore del discount, lavorare sul prodotto da primo prezzo con una confezione più accattivante e meno spartana….
Sinceramente non comprendo quale sia la novità o l’idea