La Fiera della Marca Commerciale è oramai da anni la Fiera istituzionale della Grande Distribuzione in Italia, anzi, per dirla con Cobolli Gigli della Moderna Distribuzione. Quest’anno incontrarsi in occasione di tale evento è stata una opportunità, per i vertici del mercato, per fare il punto sulla attuale situazione che vede il Governo estremamente attivo per portare modernità al Paese, e questa non può prescindere dallo sviluppo della competitività del Retail, come già è accaduto in altri Paesi europei considerati più avanzati. La Fiera è stato altresì un momento solenne per chiarire definitivamente, se mai ce ne fosse stato il bisogno, che il mondo corporativo che sovraintendeva il mercato è mutato, e che Federdistribuzione e Confcommercio, sino a pochi giorni fa assieme, sono oggi inesorabilmente lontanissime, perché gli interessi in gioco sono diametralmente opposti. Da un lato Confcommercio, che sino ad oggi ha vissuto comodamente una anomalia italiana, quella cioè che ha sempre permesso alla vendita al dettaglio di avere un ruolo di rilievo grazie a paletti legislativi in grado di non stimolare la concorrenza, dall’altro Federdistribuzione che ansima per avere piena possibilità di esprimere tutto il potenziale di servizi ed utilities che altrove sono una banale regola nemmeno da discutere. Tassinari, Presidente di Coop Italia, è stato chiarissimo a spiegare il perché sono necessarie queste liberalizzazioni: perché di fronte ad una situazione di crisi di tal genere, e di fronte ad uno sforzo abnorme che viene chiesto ai cittadini per far fronte a questa situazione, da un lato i servizi devono costare meno aiutando il cittadino/consumatore a migliorare la propria capacità di acquisto, dall’altro si potranno creare nuove occasioni di impiego. Cobolli Gigli nel suo intervento, a seguito di quelli di De Berardinis e di Cristini, i quali avevano già sottolineato i vantaggi portati dalla GDO al consumatore ( risparmio su acquisto prodotti a marca commerciale, investimento di 3700 milioni di euro nel 2012 in nuove aperture e ristrutturazioni, dell’enorme contributo al contenimento dell’inflazione negli ultimi anni, etc.), ha spiegato “che la Moderna Distribuzione è un’isola felice per il consumatore, e che la stessa sa ben convivere con il dettaglio moderno ed evoluto, il quale è cresciuto in numerica così come la GDO”. Ecco la prima stoccata a Confcommercio, Cobolli ha sapientemente sottolineato che il commercio al dettaglio , con le leggi attuali, si può ancora permettere di non essere moderno e specializzato, per questo elogia quello che è stato capace di evolversi.
E proprio questa de-specializzazione generalizzata del commercio al dettaglio, che con tutta probabilità ha come conseguenza dei numeri di ritorno negativi, che porta a creare evasione per resistere. Il ragionamento di Cobolli Gigli non ha reso esplicite le riflessioni appena scritte ( ma fatte intendere), ma ha poi sostenuto: “Cosa impedisce le liberalizzazioni? La paura di perdere le rendite di posizione, la paura che esca il fenomeno dell’evasione. Ricordo infatti che in Italia ci sono 270 mld lordi di evasione, che chi non paga le tasse è un ladro, e che se si facesse una seria lotta a questo fenomeno i 100 mld che i cittadini avranno dovuto pagare nel 2014 con le manovre Berlusconi e Monti, alla fine potrebbero essere meno.” Per distinguersi ancora un poco, ove ce ne fosse stato bisogno ha poi sottolineato “La distribuzione moderna, invece, non ha il problema dell’evasione, paga tutte le tasse secondo quanto previsto dalle normative, ma le paga le sino all’ultimo scontrino.” Il Presidente di Federdistribuzione ha poi chiuso il suo efficace intervento con un appello ( applaudito) “Dobbiamo sostenere il governo e dobbiamo opporci ai politici che osteggiano il processo di cambiamento solo perché loro non sono stati capaci a fare ciò che sta facendo l’attuale governo, perché ricordate che questa è l’ultima spiaggia.”
Buonasera …… Mi piacerebbe capire come può essere possibile creare nuove occasioni di impiego quando i servizi devono costare meno …..nella mia incommensurata ignoranza e praticità del caso ho sempre creduto che la qualità dei servizi sposi il giusto prezzo e non il contrario che invece ti porta a lasciare a casa qualcuno e/o lavorare in nero …. E se Tassinari fosse un po’ più attento ai problemi di ” casa ” , togliendosi la benda legata agli occhi , ne vedrebbe tanto di ” nero ” …. A partire dalla sezione marketing che si occupa della gestione della distribuzione di volantini che dovrebbero … E ribadisco dovrebbero …. arrivare ai consumatori ….. E perché non arrivano a tutti i destinatari visti i numeri prodotti a getto continuo ogni due settimane ????? Forse vengono depistato durante i trasporti ….. E come vengono pagati …… Io so solo che il distributore finale lavora a 2 centesimi ….. Mi dica Lei quanti ne deve buttare in cartiera per potersi fare la giornata visto che la quantità massima distribuita si aggira intorno alle 1500 copie …… 7 ore di lavoro quotidiane per 30 euro lorde in nero ….. Provare di persona per credere o intervistare gli addetti ai lavori …..E’ forse questa la sua idea dei servizi che devono costare di meno ????? Perché se così fosse benvenuto al decreto salva Italia….. E questo e’ solo un esempio dei disservizi che la Gdo provoca in Italia all’ Italia