domenica 6 Ottobre 2024

2012: La crisi occupazionale riceverà un aiuto dalla Grande Distribuzione

Siamo in recessione, non si smette di ascoltare questo triste disco da più parti, però nonostante i prossimi anni saranno per noi italiani difficilissimi, la Grande Distribuzione darà un importante contributo alle assunzioni. Infatti l’osservatorio Excelsior di Unioncamere fa sapere che nel quadro di un sistema produttivo in difficoltà ci sono dei comparti che fanno registrare delle buone performance e si confermano isole abbastanza felici anche sotto l’aspetto occupazionale: uno è quello dell’industria chimica, l’altro è appunto quello della Grande Distribuzione. Tale dato viene confermato anche dalle parole di Mario Resca, presidente di Confimprese, che raccoglie i gruppi della grande distribuzione organizzata: “I nostri soci hanno in programma ( per il 2012 ndr) 1.152 aperture di punti vendita in tutta Italia e nel corso del 2012 prevediamo oltre 3mila nuove assunzioni di commessi e responsabili di negozi nei franchising e nella grande distribuzione. Tra questi, la percentuale di under 35 è molto elevata. Dati positivi che potrebbero migliorare ancora nel caso in cui il Governo decidesse di abbassare il prelievo fiscale sulle imprese che assumono”. Se poi le Regioni aiutassero il comparto facilitando la deregulation sugli orari probabilmente i numeri di assunzione potrebbero anche aumentare.

Dott. Andrea Meneghini
Dott. Andrea Meneghinihttps://www.gdonews.it
Analista ed esperto di Grande Distribuzione alimentare. E’ un attento osservatore delle dinamiche evolutive dei diversi format in Italia ed in Europa. Collabora con alcuni Gruppi della GDO italiana nelle aree di crisis communication management e news management. Affianca la Direzione Generale di alcuni Gruppi della GDO nella gestione delle strategie aziendali. Collabora anche con aziende del Mass Market Retail all'estero come assistant manager sull'italian food. Si può contattare scrivendo a meneghini@gdonews.it

11 Commenti

  1. Leggendo il Suo articolo Dr. Meneghini non posso che raggelare. Strano perchè solitamente sono in accordo con le Sue idee. Chi è stato in gran parte causa della recessione, adesso non può essere insignito del titolo di “salvatore della patria”.
    Non scordiamoci che quando siamo passati dalla Lira all’ Euro ( eh si perchè i nostri mali vengono quasi tutti da quel momento ), i Signori della Grande Distribuzione ( ma anche della vendita al dettaglio… non nascondiamoci dietro un dito) dopo i primi mesi in cui l’attenzione ai prezzi era alta, hanno iniziato ad aumentare a dismisura i prezzi, prima arrotondando all’Euro superiore ( All’ Euro superiore !!!!!) per arrivare nell’arco di 3 anni a raddoppiare i prezzi ( 1.000 Lire 0 1 Euro ). Peccato che gli stipendi siano aumentati solo del 4 – 5 % su base annua. E sto parlando di dati reali, non di dati imprecisi spacciati come oro da ISTAT ed altri istituti. Nel 2001 lo stipendio medio di un operaio era di 1.400.000 Lire, adesso siamo a circa 1.200 Euro. Con i prezzi raddoppiati però.
    E tutti questi denari dove sono finiti? Non ditemi che sono serviti a pagare gli aumenti di prezzi richesti dai fornitori, perchè ancora dopo 5 anni dall’introduzione dell’ Euro la GDO richiedeva ai fornitori di usare fino a 5 decimali per “monitorare” le richieste di adeguamento dei prezzi di listino in acquisto. Considerano poi che per ogni apertura vengono spremuti i forntitori con quelle che io chiamo “Tangenti legalizzate” che nei contratti stanno sotto la voce “contributi apertura”… è ovvio come non siamo da applaudire questi Signori Salva-Italia, ma casomai siano da mettere alla barra degli imputtati, e ci dovrebbero qualche spiegazione.

    Spero non essere stato troppo diretto… e molto ci sarebbe ancora da dire…

    Grazie comunque per la possibilità di pubblicare i nostri punti di vista.

    Cordiali saluti.

    Indignato

  2. L’articolo e’ incompleto perche’ ad una apertura corrisponde licenziamenti (da parte della concorrenza).
    Anche in questo caso chi ha scritto manca di realismo.

  3. Per Indignato:

    Dixit: …E sto parlando di dati reali, non di dati imprecisi spacciati come oro da ISTAT ed altri istituti…

    Qual è la fonte dei suoi “dati reali”? Potrebbe fare qualche esempio “reale” di prezzi raddoppiati in 3 anni?

    Sono il responsabile di uno degli istituti “spacciatori” e ho a disposizione tutti i prezzi di tutti i prodotti di largo consumo dal 2000 a oggi e posso assicurarle che le sue affermazioni sono false.

  4. Credo che in questi ultimi 10 anni la GDO abbia tolto posti di lavoro e fatto chiudere migliaia di esercizi , il fatto che nel 2012 si prevedano solo 3000 nuove assunzioni a fronte di 1000 aperture mi pare ridicolo , spero si tratti di un errore !

  5. Max, hai mai letto walmart effect? ecco è uno studio condotto sugli effetti delle aperture di Walmart negli Stati Uniti, dove apre walmart, l’occupazione rimane = o cresce e non colpisce il dettagli tradizionale che esiste anche la, basterebbe visitare gli USA, ma il costo medio della spesa diminuisce del 10% minimo.

    Ora se a parità di occupazione in Italia, risparmiassimo il 10% sulla spesa, io firmerei subito, perchè quel 10% investito in 7% consumi e 3% risparmi genera ulteriore pil.

  6. Non sono esperto di mercato lavoro ma di strategia di impresa….come stratega concordo sul fatto che le liberalizzazioni possono essere utilizzate dal commercio (GDO o piccolo commercio) per differenziarsi dalla concorrenza o addiritura creare specializzazione; ma dal punto di vista del mercato del lavoro concordo con chi è scettico: aumenteranno (salvo tipo di riforma) i contratti a chiamata o cmq forumule contrattuali lesive del diritto stesso al lavoro, totalmente inutili..e la GDO è brava in questo. Diciamo che sarebbe necessario un attento monitoraggio da parte degli ispettori del lavoro per valutare veramente se questa manovra, nel commercio, porterà benefici anche in termini di lavoro.

  7. Anche qui il nostro lettore Max ci vende per oro colato sue supposizioni che nei fatti sono sbugiardate da analisi serie e pubblicate, come ha fatto ben notare Aldo. Il problema italiano sta proprio qui: sino a quando ci opporremo con forza e chiusura mentale, con convinzioni approssimative al necessario cambio in atto, non avremo un Paese che ci permetterà di correre come i tempi moderni necessitano. Infine un ultimo ragionamento: Non abbiate paura della Grande Distribuzione, è vero che si tratta di giganti economici, ma non sono agili come lo possono essere i più piccoli. I piccoli commercianti hanno davanti a loro delle opportunità che prima gli venivano bloccate ex lege, in virtù di una tutela che si estendeva a tutti gli operatori che volevano intraprendere l’attività commerciale. Queste regole sono arrivate al capolinea: chi è capace va avanti, chi non lo è si ferma. Quindi è possibile che il personale impiegato possa decrescere, succederà laddove le idee imprenditoriali saranno bocciate dal mercato, un mercato finalmente libero.

  8. Aggiungo che un problema esiste e lo ha ben rappresentato Andrea: le formule contrattuali che potrebbero essere utilizzate andrebbero meglio regolate, perchè i rischi di contratti a chiamata, etc. etc. sono reali, ed è qui che il Governo deve intervenire e tutelare, non nelle regole di base del mercato.

  9. Mi scuso se talvolta entro a gamba tesa, è il poco tempo che rubo al lavoro ed alla famiglia per scrivere qua.

    Quello che scrive Andrea è corretto, per riprendere una figura del nostro diritto, certi contratti di lavoro sono veri e propri negozi in frode alla legge, ma la paura per gli abusi spesso genera un problema più grave l’immobilismo.

    Il caso Ikea in Italia, ci dovrebbe fare capire come i vincoli e la burocrazia rendono il sistema solo più inefficiente, costosto e “forse” corrotto, la semplificazione e la trasparenza, specie quando usate come opportunità, almeno ci fanno recuperare due punti, l’efficienza ed il risparmio, e sono quasi certo che anche sulla corruzione qualche beneficio ci sarebbe.

  10. Esimio Sig. Indignato, Lei parla genericamente, io mi permetto di riportare un riferimento preciso. CATENE DI HARD DISCOUNT, Mozzarella di latte vaccino da 125 grammi: 2002 €0,49 – 2012 € 0,59 = +17% circa. Visto che conosce il mercato, ritengo superfluo trasmetterLe elenco relativo alle tensioni vissute dal relativo mercato. Finisco aggiungendo che il consumatore è molto meglio informato e preparato di quanto, genericamente, si tenda ad affermare.

  11. concordo, l’apertura non farà aumentare l’occupazione, perchè ad essa corrisponderà il licenziamento di altre persone e quindi i tassi rimarranno gli stessi. servono svolte decisive. fortuna che esistono fondazioni come la fondazione Florens a firenze che promuove l’occupazione dei giovani nel mondo della cultura…

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