Se ne parlava e soprattutto si discuteva da mesi sul passaggio da una centrale ad un’altra dell’insegna Multicedi, fortissimo retailer Campano protagonista in una regione oggi in forte contrazione dei consumi, ed alla fine è avvenuto: il Gruppo abbandona il mondo Interdis per approdare a quello Sigma. Multicedi è una realtà distributiva che consta di una rete composta da oltre 200 punti di vendita a insegna Deco’ (206 in Campania, 9 in Lazio, 2 in Puglia, 3 in Abruzzo e 1 in Molise) tra supermercati, maxistore e negozi specializzati in prodotti congelati e surgelati, per una superficie di circa 130.000 mq.; e da 5 cash&carry a insegna Adhoc (20.000 mq di superficie complessiva), che sviluppano oltre il 20% del giro d’affari.
Il Gruppo punta ad un deciso sviluppo tanto è vero che nel 2012 saranno inaugurati altri nuovi 25 punti di vendita sempre ovviamente ad insegna Deco’. Nell’anno appena trascorso Multicedi ha superato i 650 milioni di euro di fatturato. L’obiettivo del 2011 e’ di arrivare a quota 750 milioni e di raggiungere gli 850 milioni nel 2012. Nella sola Campania, lo scorso anno Multicedi ha raggiunto una quota di mercato del 13%. Insomma è oggettivamente un grande successo per il mondo Sigma, e per la sua direzione commerciale, questa nuova e discussa adesione. Discussa in forma elegante ed indiretta dal dott. Santambrogio (Direttore Generale Interdis), in una recente intervista proprio qui su GDONews,dove aveva messo in guardia il mondo retail ( e probabilmente indirettamente proprio il vertice di Multicedi) da quelle che sono state denominate effimere chimere dei supposti migliori contratti di alcune supercentrali.
Di fatto si tratta di capire cosa abbia determinato la migrazione dell’insegna Decò da una centrale all’altra. E’certamente pleonastico ricordare che i passaggi da un mondo distributivo ad un altro sono la normalità nella distribuzione italiana, così ricca di distribuzione regionale, ma la vera domanda, nella fattispecie, è quella rivolta ai veri motivi del cambio che può aver convinto Multicedi ad approdare a Sigma. Con ogni probabilità l’insegna Decò, vista la notorietà regionale, rimarrà salva a discapito di quella Sigma, ma sicuramente dovranno cambiare, come paventava il dott. Santambrogio, alcune parti dell’assortimento sugli scaffali. E’ possibile che un’insegna vincente si assuma il rischio di cambiare parti dell’assortimento per una supposta piccola miglioria di contratto? Qui, con ogni probabilità sarà intervenuta la capacità del management Sigma a rasserenare i vertici Multicedi sulla qualità e la bontà della parte di assortimento che rinnoverà le gondole ( Private Label) come anche può aver avuto successo la descrizione del progetto network che Sigma ha presentato alla business community circa un mese fa. Il Direttore Generale dott. Davide Rossi ha così commentato: “Multicedi ha individuato in Sigma il partner ideale per il nostro dinamismo, per la nostra innovativa progettualità e per la trasparenza che si concretizza nell’attiva partecipazione delle imprese associate ai tavoli negoziali”.
Il Presidente Antonello Basciu ha poi puntualizzato che ““L’operazione che ha portato all’ingresso di Multicedi è un segnale significativo della forte volontà non solo di proseguire nella nostra strategia di consolidamento a livello nazionale, ma anche di condividere e stimolare la crescita di una realtà della distribuzione meridionale davvero molto interessante e dalle grandi potenzialità, che sta seguendo un percorso di sviluppo innovativo e virtuoso”. Insomma da un lato Interdis è in un momento dove, passata la gestione Barberini, si sta riorganizzando come ben spiegato nell’intervista sopra citata, ma il rischio di perdere pezzi per decisioni maturate in precedenza è reale, e quello di Multicedi è uno di questi pezzi. Dall’altra sponda il processo di rigenerazione del mondo Sigma sta portando i primi risultati percepiti ( non ancora reali sull’esistente) attraendo pezzi pregiati del mondo distributivo regionale in grado di aumentare la quota di mercato dell’insegna di Bologna e di conseguenza di iniziare un processo di aggiornamento dei ruoli all’interno del mondo centrale Italiana. Forse, alla fine, è proprio questo un aspetto che potrebbe avere risvolti interessanti: la luce del leader Coop, pur rimanendo fondamentale e fondante per il super gruppo, può avere nel suo interno alleati che hanno l’ambizione di vivere di luce propria all’interno di un organigramma molto competitivo.