Il “Sole24 Ore” qualche giorno fa ha pubblicato un’interessante intervista al Presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli. Lo stesso ha spiegato che la crisi in atto non è ancora del tutto passata ed ha messo l’accento su un tema importantissimo che se migliorato sarebbe uno dei rimedi utili e funzionali alla contribuzione della crescita dei consumi: quello delle liberalizzazioni e delle attuali leggi regionali sul commercio. Un attacco frontale alle istituzioni che rivelano la politica di federdistribuzione per i prossimi mesi. Vi proponiamo l’intervista integrale sperando in un vostro contributo per sviscerare più in profondità questo fondamentale aspetto del nostro mondo che spesso ci sfugge.
I dati diffusi dall’Istat sul commercio al dettaglio non sono sicuramente positivi per la Gdo. Perché?
Anche per il mese di febbraio l’indicazione emersa dai dati Istat conferma che per le famiglie la crisi non è ancora del tutto alle spalle. La perdita reale del potere d’acquisto e le alte incertezze sul futuro stanno infatti ancora frenando le spese. Siamo di fronte ad un fenomeno che assume una connotazione strutturale: è infatti una situazione che coinvolge tutti i prodotti e tutti i tipi di negozio, e per la quale non si riesce a vedere una chiara via d’uscita. Temo infatti che questo quadro non sia destinato a mutare nei prossimi mesi e dovremo ulteriormente convincerci che anche per il 2011 non vi sarà una naturale ripresa dei consumi.
Il fattore prezzo ha la sua importanza?
L’unica formula distributiva che mostra una lieve crescita è quella dei discount e anche questo è un segnale: vuol dire che aumenta il numero delle persone che, a causa della crisi, ricercano il prezzo basso. Continuano invece le difficoltà degli ipermercati, la cui tendenza al ribasso nelle vendite può avere molte origini, dalle maggiori difficoltà nello spostamento in auto per raggiungere i centri commerciali a causa del costo sempre più alto e del traffico sempre più caotico, fino alla forte concorrenza che esercitano i nuovi negozi di “prossimità” da un lato e le grandi superfici specializzate nei diversi settori del non alimentare dall’altro. È un problema per il quale ogni insegna sta adoperandosi nel trovare soluzioni.
Cosa si può fare per venire incontro alle esigenze sia della Gdo che dei consumatori?
In questo quadro di “crescita zero” le imprese della distribuzione moderna e di tutto il commercio, per essere di stimolo alla crescita dei consumi, dovrebbero avere la possibilità di gestire con grande libertà il proprio servizio nei confronti dei consumatori, sia in termini di assortimento di prodotti, che di promozioni e di orari e giorni di apertura dei punti vendita, così aumentando la convenienza, le opportunità di acquisto e semplificando la vita dei cittadini. Invece in alcuni casi ci si muove ancora per diminuire il numero delle aperture domenicali e festive o per imporre divieti e vincoli, con ciò portando inevitabili impatti sui consumi e sui livelli occupazionali.
Ci sono interventi auspicabili anche a livello politico per migliorare la situazione?
Le imprese della Gdo stanno facendo tutto il possibile per andare incontro alle difficoltà delle famiglie: i prezzi sono calati per 18 mesi di fila fino alla fine dell’anno scorso e anche adesso, nonostante la crescita delle materie prime, il loro aumento nei nostri punti vendita non è superiore all’1%. Tutto ciò è costato in termini di redditività ma ci è sembrato il comportamento più responsabile. Questa situazione non può tuttavia continuare in eterno. Tornare a crescere ridando fiato ai consumi è l’unico modo per conferire robustezza e continuità al debole percorso di superamento della crisi. Lo sviluppo della domanda interna deve trovare spazio nella politica economica del governo, che finora ha pensato alla salvaguardia dei conti pubblici, ma che deve ora avviare un cambio di passo, mettendo al centro dell’agenda la crescita e la ripresa dei consumi.
qst è matto…..
Ma questa persona a mai lavorato x € 1200,00 al mese 13/14 ore al giorno 7 giorni su 7
feste comprese ( pasqua, pasquetta, 1° maggio, 25 aprile ecc.).
Solo proposte per sfruttare i lavoratori e arricchirsi loro
(complici governo e sindacati presenti e passati.)
Bravo Cobolli Gigli ti posso dare un consiglio vai a lavorare
Uhm, il settore del commercio, terziario e servizi, in Italia sta diventando un calvario per chi ci lavora (io ci sono da circa 15 anni…).. fra un po’ per farsi 38 ore di lavoro bisogna stare a disposizione 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, e 24 ore su 24, per prendere nemmeno 1000 euro al mese.
Sarebbe ora che i dipendenti del settore iniziassero a tirar su la testa e a protestare , ma seriamente, come hanno fatto in passato altre categorie (vedi metalmeccanici..) e che soprattutto si organizzino autonomamente, lasciando perdere le sigle sindacali, che, a parte qualcuno di vecchia data ancora ‘ligio’ alla sua missione pro-lavoratori, ormai si sono svendute ai proprietari delle varie catene di distribuzione.
Qua fra orari impossibili, aperture continue, turni improbabili, e soprattutto, calo di personale e conseguente aumento di mansioni e ritmi, non ci si sta piu’ dietro. E questo va a raccontare che ci vuole piu’ liberta’ negli orari e nella gestione dei negozi, come se chi ci lavora da dipendente non venisse gia’ abbastanza sfruttato cosi come vanno gia’ le cose… ma per favore va’ !!
Se il Cobolli Gigli di cui si parla è lo stesso che ha fatto per alcuni anni il presidente della Juventus Calcio,allora c’è da pensare che forse sta ancora ragionando con i numeri….. dei calciatori. Stipendi, premi, agevolazioni, diritti di immagine, interviste, uefa champion ecc. e chi ne ha più ne metta. Presidente faccia un passo indietro: scenda sulla terra, nei supermercati non esiste la rosa ampia delle squadre di calcio, anzi non esistono neanche le riserve se ti fai male ( veramente). Le sue disquisizioni, da un punto di vista teorico e programmatico parlano chiaro: lei fa riferimento ad un mondo quello della distribuzione che non è poi tanto evoluto come si vuole intendere. Sopratutto quando lo si guarda dal lato ….punti vendita. Dante, ha sintetizzato bene la realtà. Conosco realtà dove le persone lavorano per dieci-undici ore al giorno , per sei giorni alla settimana, con una settimana di ferie all’anno e per 900 € al mese. Prendere o lasciare. E mi creda non sono realtà isolate o casi di singolo sfruttamento. E’ la prassi. Sarebbe il caso, prima , di fare un salto …giù all’inferno e prendere atto che le fiamme stanno già bruciando le anime di quanti operano ( e veramente, dando il meglio di se) nei supermercati. Fate uno sforzo per calarvi in una realtà che è VERA e non invenzione di chi si vuole solo lamentare. Non rifugiatevi sempre dietro il paravento che i diritti dei lavoratori sono garantiti e se vengono violati ci sono sempre i sindacati. I sindacati oramai svolgono solo un lavoro e non un compito. Solo lavoro, una volta arrivati alla sedia di un ufficio hanno raggiunto lo scopo di portare a casa un reddito, magari….arrotondato. Il mondo perfetto venne teorizzato circa 500 anni fà da Tommaso Campanella nella sua città del sole. A distanza di tanti secoli, qualcuno la vuole riscrivere in chiave moderna? Si accerti prima che gli ingredienti siano quelli giusti.
lo ripeto qst è matto…..e la parrocchia è marcia oggi al salone del libro un “certo” elkann, scrittore, tra mille amenità diceva che gli immigrati sono necessari xkè gli italiani nn vogliono + fare molti lavori……precisando che sono d’accordo sulla necessità degli immigrati, in linea di massima, sottolineo lo scollamento e il qualunquismo “borghese” di un certo “humus”…….a certe cifre possono alzarsi le maniche e andare loro xkè tra poco neanche i poveri colleghi romeni andranno per certe cifre..panettieri notturni a 1200 euro, gli infermieri che sono “tutti stranieri”…….e altre tavanate…e poi per aumentare la produttività bisogna lavorare 7 su 7 mentre qualcuno , tipo le sedi centrali MINALESI di gran parte dell gdo dalle 17 di venerdi sono già nn reperibili……cmq…..tra un po gli crollerà il presepe …soprattutto se i manager dalle grandi “vision” sono qst: risolvere la crisi dei consumi? semplice paghiamo di meno e facciamo lavorare di +….un genio…….
che poi la cosa che mi fa incavolare è che la ,libertà assoluta la vogliono solo per loro……se io mi apro un negozio DEVO fareun turno di riposo…anche se sono con le pezze al culo, il 1 maggio in molti comuni DEVO chiudere ecc.ecc……dono falsi . punto. lieto di essere smentito un giorno……ma nn lo sarò…
Ma come puo’ andar bene un paese che non da spazio ai giovani ma ai vecchi tromboni trombati . Ecco il curriculum del famoso Sig. Cobolli Gigli settantenne e pensionato ( nominato presidente della federdistribuzione probabilmente per nomina politica ): amministratore delegato della Rinascente ( mandato a casa perche’ visto come aveva ridotto la vecchia Rinascente/Upim ora RISPLENDENTE ed il gruppo Auchan ) ex amministratore delegato della Juventus ( perche’ uomo degli Agnelli ed una carica dovevano pure dargliela , ma alla fine cacciato da un giorno all’altro visti i risultati degli ultimi 4/5 anni ). A questi signori una carica , uno stipendio prestigioso , e dei giornali su cui sparar stupidaggini non si nega mai !!
si il problema è che la loro è la voce dei superiori e poi si vedono i risultati……
… e peggio ancora: una volta che hanno finito loro di fare danni subentrano: figli, nipoti, generi, protetti ecc. Questo è il paese dove il male diventa…lobby e non ce ne liberiamo più. Oramai il nostro caro amato paese è più simile ad un letamaio che ad un paese reale e civile. Grazie a questi signori ma anche garzie a noi stessi che gli abbiamo consegnato le chiavi.!
sottolineo parola per parola…….
Sapete quanto guadagna una commessa che faccia solo il weekend in Svezia (ovvero 12-14 ore totali fra un sabato ed una domenica) ?? Circa 200 e passa euro (a weekend!!). Perche’ invece di legiferare per far in modo di ‘obbligare’ i soliti dipendenti a rimanere disponibili 7 giorni su 7 per uno stipendio misero, se proprio si vuole stare aperti la domenica non si offrono certe cifre ?? Gia’ il settore commercio in Italia e’ alla soglia del ridicolo in quanto a paghe e contratti (vogliamo parlare della gente che si fa anni in un negozio, andando avanti a contrattini di 6 mesi??), se poi si pensa di risolvere tutto decidendo ‘a tavolino’ fra stato e imprenditori, lasciando fuori proprio i diretti interessati, ovvero chi nei negozi ci lavora, vuol dire non aver capito nulla. E ancora, ma davvero oggi, con iper e negozi aperti durante la settimana, a tutte le ore del giorno, senza ormai nemmeno il turno infrasettimanale di riposo, si vuol far credere che sia necessaria l’apertura domenicale e durante le feste dei negozi?? Perche’ senno’ la gente non ci passa abbastanza ore in questi casermoni ?? Ma fatemi il piacere va….. e’ ora di abbandonare questa corsa al consumismo, e tornare a pensare un po’ piu’ a se stessi ed alla propria liberta’…
sono scarsi dante…vorrei dirti che hanno in mente progetti nefandi ma la realtà è quella postata da Raul…sono scarsi e basta ripetono idee nn loro e quando qst danno frutti dicono che la colap è della burocrazia del costo del lavoro (balle spaziali) della produttività ec. ecc. ecc.loro o loro nn sbagliano loro camminano 3 mm sopra il suolo (ma nn lo danno a vedere)sono belli biondi, mi verrebbe da dire ariani ma nn lo dico,e soprattutto nn SBAGLIANO MAI! la crisi dei consumi che si racconta dal 2002…cavolate,i precari che una volta entrati a regime come generazione tireranno giù l’economia caz…te di sx,lo strapotere delle multinazionali che affossano chi nn ha santi in paradiso? c….te di dx,ma nooooo per migliorare l’economia italiana che ce vo metodo marchionne, delocalizzazione e panzane su giornali…….inatnto ci voglio pure togliere l’infortunio brev…..avevano ragione negli anni 70 ” a paga di m….lavoro di m….” violenza a aprte anni da rivalutare.passo e chiudo.
Frodo, scusami ma io rivaluterei in primis la violenza di quegli anni.Credimi solo la piena consapevolezza che vivere nelle regole, sia oramai cosa inutile, ti porta a considerare che ripartire correttamente significa….iniziare a distruggere. Mi si può rispondere che non sono pensieri e percorsi da applicare in un paese civile. Ma viviamo in un paese civile. Quando qualcuno manda sulla strada me e i miei figli, si sta comportando in modo civile? Quando qualcuno vuole a tutti i costi tenere il suo stivale sporco( ariano?) sul mio collo e schiacciare la mia faccia al suolo, sta considerando che io appartengo al genere umano? Qualcuno provi a rispondere.
vuoi che ti dica la verità? secondo me la violenza nn serve a nulla anche se il mio animo mi direbbe di andare a castellammare o a genova a mettere a ferro e fuoco ogni cosa…..un cliente una volta su una simile discussione mi disse” hai presente il qualriter xy?…quello figo abitato dalla gente chic ?ok..scoltami …io sono nato nel ’22-mi disse- ho passato il fascismo,ho fatto la guerra ho fatto la Resistenza tra gli azionisti,ho votato nel ’48, ho visto abolire il latifondo, ho visto l’Italia trasformarsi, ho visto il’ 68 e il 77 con il bel corredo di macchine incendiate, giornalisti gambizzati e chi più ne ha più ne metta,Craxi, mani pulite, Berlusconi, D’alema-prodi,la guerra in kosovo e il g8 A genova—-sai una cosa….quelli che abitavano li continuano ad abitare li…gli stessi cognomi…..” ecco xkè credo che nn serva la violenza…..nn cambia nulla fa solo rumore e nulla più. la vera cosa da cambiare è la “reverenza” che abbiamo vs sti 4 sciacqualattughe…che dati,curriculum e personalità alla mano nn sarebbero adatti nemmeno a fare i custodi in uno stabile d’epoca…ma ammetto che la tentazione di farsi sentire in modo fisico è forte talvolta….
Quello che dici è vero, la storia purtroppo lo conferma. Ma sai, io sono oramai convinto che il tempo del dialogo è stato volutamente sottratto, imponendo al suo posto, l’arroganza del potere e dei suoi interpreti che per quanto patetici fanno comunque danni e fanno del male. Siccome la speranza di una giustizia divina è prerogativa solo di chi ha fede, non resta che la soddisfazione dello scontro ” fisico”.
guarda secondo me sono seduti su un barile di polvere con la miccia corta e nn se ne rendono conto……tanti ma tanti …per primo qst signore dai due cognomi…….