Dalla Cina con amore… ma senza efficienza

Il mercato cinese è in generale in grande ascesa, anche in termini qualitativi, magari senza innovazione, ma in alcuni ambiti dati oggettivi mostrano il contrario: l’associazione delle industrie elettriche ed elettroniche, ANIE, ha prelevato numerosi campioni di condizionatori venduti negli Ipermercati e nei Supermercati e li ha fatti analizzare dalla Imq. I condizionatori di origine cinese sono risolutati non rispondenti a ciò che dichiaravano in etichetta. In particolare sono risultate differenze di potenza comprese tra il 20% ed il 60%!! Noi sappiamo che il nostro mercato viene inflazionato da “best price” di origine cinese, ma spesso e volentieri il sell out di questi apparecchi è bassissimo. Questo perché gli italiani, è vero, hanno poca disponibilità economica per gli acquisti, ma ogni volta che si accingono a compierne uno importante sono molto attenti. Uno studio della società senese di ricerche di marketing Ranieri & Associati ha determinato che, superata la soglia dei 100 euro di acquisto, il consumatore preferisce aumentare la cifra della spesa se questa può garantirà una qualità diversa, anche in termini di servizi. Purtroppo tale considerazione quasi mai viene valutata dal trade, soprattutto nella DO, che deve essenzialmente far quadrare dei conti che poco hanno a che fare con il sell out. Questo determina la scoperta del fianco delle associazioni di categoria che trovano la facile possibilità di attaccare la Grande Distribuzione. Noi, industria e distribuzione, dobbiamo sempre tenere presente che siamo qui per vendere… non per comprare.

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